I 17 Mondi - Il Capitano è un romanzo di fantascienza scritto dalla scrittrice
A. R. Alexander.
È il primo capitolo di una saga di 5 libri.
Breve Trama:
Quando il generale Cohen, soldato dell’Alleanza, cade in un’imboscata sul pianeta Echuazi, l’ultima cosa che si aspetta è di venire salvato dal pirata più ricercato e misterioso dei 17 Mondi, il Capitano, una bellissima quanto pericolosa combattente in cerca di vendetta personale e giustizia per tutti i popoli della Comunità.
Ma la fuorilegge non agisce a caso, Cohen è stato salvato per un motivo: indagare i loschi piani dell’efferata Corporazione Kappa, volti a trasformare l’Ajna – una tecnologia neurale in grado di debellare qualsiasi malattia – in un’arma per il controllo delle masse.
Il generale e il Capitano dovranno fare i conti con una cospirazione interplanetaria che cela una minaccia ancora più terrificante.
Ambientazione:
Alcuni sistemi stellari (non quello solare) e relativi 17 mondi occupati dalla razza umana.
Quattro coalizioni si dividono tali mondi: Impero, Unione, Alleanza e Corporazione.
Impressioni:
È un libro in cui la componente politico-economica ha un forte impatto.
Le fazioni sono gestite con il sistema feudale, dove interi mondi sono feudi concessi a persone di spicco (il che ricorda un po' il libro Dune di Frank Herbert).
Gli scontri politici tra le varie fazioni, ma anche all'interno delle stesse fazioni, sono all'ordine di giorno e vengono sviscerati in modo convincente e appassionante.
Le tecnologie sono abilmente dettagliate, si vede che c'è una grande ricerca dietro. Benché non sia capace di comprendere appieno se quello che sia stato descritto sia plausibile, non ho mai avvertito l'impressione di leggere di qualcosa di sconclusionato, anzi, ho avuto il sentore che fosse tutto al suo posto.
L'Ajna è una tecnologia molto interessante: un sistema impiantato nel cervello (o meglio sono i suoi filamenti biotecnologici a infiltrarsi nel cervello) che permette al corpo ospite di autocurarsi da qualsiasi male esistente, garantendo una vita molto lunga e priva di malattie.
Virtualmente l'Ajna è inviolabile. Ma la Corporazione è riuscita, tramite una droga, e inconsapevolmente a chi la acquisisce, ad alterarla di modo da spezzare la volontà delle persone assuefatte, rendendole dei perfetti schiavi.
Ci sono anche altre tecnologie interessanti che riescono perfettamente nel loro intento di calare il libro in una buona atmosfera a tratti anche cyberpunk.
Il libro scorre che è una meraviglia. Le fasi politiche si alternano con un po' di azione, che riesce a regalare un po' di ritmo, bilanciando in modo ottimale.
Le fasi politiche sono articolate ma mai troppo complesse da acquisire.
La scrittura è impeccabile e la gestione dei personaggi è molto curata, sia per background personali che sul lato psicologico (la scrittrice è una psicologa).
Ci sono personaggi che rimangono dentro, come la protagonista Elizabeth, o il generale Cohen, tanto per citarne un paio.
Verso la fine del libro c'è un bel colpo di scena che apre un secondo filone narrativo importante (oltre a quello sul controllo delle persone attraverso la modifica dell'Ajna).
Il finale segna un punto importante per la trama della saga. Tuttavia, non lo ritengo un errore, ma solo per gusto personale, avrei preferito un finale sospeso (cliffhanger come viene definito tecnicamente), anche se i cliffhanger ti fanno imprecare non poco, visto che di solito sai che dovrai aspettare un bel po' prima di scoprire come prosegue la storia.
Last but not least:
È la prima prova narrativa (credo) in campo fantascientifico (lo so per certo) di A. R. Alexander.
Se questo è l'inizio posso immaginare, in senso positivo ovviamente, come sarà il resto.
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