Progetto Mnemosyne è un libro di fantascienza di
Mirco Goldoni.
La storia vede un professore del MIT impegnato segretamente in un progetto che afferma che la memoria non risieda nelle menti delle persone, ma sia esterna ad esse e vi sia un modo per accedervi e dunque poter accedere ai ricordi di qualsiasi persona.
Una sana storia di scienza speculativa ben realizzata che riesce a tenerti incollato dall'inizio alla fine.
Una trama complicata ma non difficile da seguire, che più prosegue e più ti fa venir voglia di continuare.
Colpi di scena ben piazzati, alcuni deducibili, altri che ti lasciano di stucco, ben calibrati.
Lo stile chiaro e lineare ricorda un po' quello di autori come
Asimov. Mentre i temi trattati, gli ambienti descritti e le vicende, mi hanno portato alla mente alcuni libri di
Dan Brown (ci tengo a sottolineare che lo ritengo un complimento), soprattutto
Angeli e Demoni e
Crypto. Diciamo che si respira un po' quell'aria.
Il libro mantiene la sua originalità, le mie sono solo sensazioni che ho provato nel leggere la storia.
Tornando alla trama: Mnemosyne è una bella invenzione. La memoria che non risiede nei nostri cervelli, ma è esterna al nostro corpo e se si scopre come accedervi (e questo è lo scopo del proggetto Mnemosyne) si può accedere ai ricordi di tutti. Non solo esseri umani, ma anche animali e, perché no, alieni.
Tale fatto potrebbe portare ad una serie di vantaggi, ma quale potrebbero esserne le controindicazioni?
Lo scoprirete leggendo!
Il tutto è sapientemente condito da teorie e assunti scientifici, soprattutto derivanti dalla fisica quantistica.
Una lettura estremamente interessante e piacevole.